• Membri Fondatori

    Antonio Cannata (CEO e Co-Fondatore), Federico Laudani (Art Director e Co-Fondatore)

  • Società

    Srl con sede a Acireale (CT), fondata nel 2016

  • Giochi Realizzati

    Remothered: Tormented Fathers (2018), Remothered: Broken Porcelain (2020), Batora: Lost Haven (2022)

  • Sito Web

    Clicca l'icona per saperne di più!

Abbiamo intervistato Antonio Cannata per farci raccontare la storia di Stormind Games e dei giochi prodotti dallo studio: I due survival horror "Remothered" e il futuro action-RPG "Batora: Lost Haven".

Stormind Games è lo studio specializzato nello sviluppo di videogiochi premium con storie intense per PC e console.

Il team è composto da oltre 50 risorse interne e una decina di esterni, quasi tutti italiani, in gran parte siciliani. Antonio Cannata si dice molto orgoglioso di questo, perché il settore attrae tantissime persone che vorrebbero lavorarci e che finora sono state costrette a spostarsi all’estero per seguire le proprie passioni, ed è meraviglioso aver creato una realtà che permetta loro di lavorare in questo campo senza dover obbligatoriamente lasciare il proprio paese.

L’azienda è nata a fine 2016 a Catania, ma l’avventura è iniziata prima di allora. Antonio Cannata e il suo business partner nonché art director Federico Laudani sono sempre stati appassionati di videogiochi e fondare uno studio videoludico era già un’idea che covavano da tempo.

Tutto ha inizio nel 2014 con un’altra azienda, uno studio di produzione di film di animazione per parchi divertimento: dal momento che Federico aveva già parecchia esperienza in quel campo e che, prima di iniziare a lavorare nel settore dei videogiochi, avrebbero avuto bisogno di porre delle basi economiche e di costruire credibilità, si è rivelata la strada migliore da prendere – sebbene comunque non sia stato semplice.

Da lì a qualche anno, con un bel po’ di esperienza in più e con lo stimolo giusto per partire – ovvero sviluppare Remothered di Chris Darril e Darril Arts – i due hanno deciso di realizzare il loro sogno e fondare Stormind Games; si tratta di una società di capitali a responsabilità limitata in quanto essa rappresenta il giusto equilibrio tra costi di gestione e autonomia patrimoniale dei soci. 

Il primo videogioco sviluppato da Stormind Games è Remothered: Tormented Fathers, survival horror di Darril Arts, creato e diretto da Chris Darril, pubblicato nel 2018 a cui ha fatto seguito Remothered: Broken Porcelain nel 2020.

La scelta di Remothered: Tormented Fathers come primo prodotto del team nasce da diversi fattori. Molti dei componenti del core team che ha lavorato su Remothered fin dall’inizio sono da sempre grandi fan dell’horror, per cui avevamo già in mente di iniziare da questo genere.

Inoltre, qualche anno prima di fondare Stormind Games, Antonio Cannata e Federico Laudani avevano conosciuto Chris Darril, autore della saga – ai tempi, lo script che aveva creato era ancora in fase embrionale e nessuno di essi aveva l’esperienza necessaria per tuffarsi in un progetto così grande, nonostante il potenziale fosse già evidente.

Poi, qualche anno dopo, si sono rivisti, entrambi con più esperienza: lui nel suo campo, il team di Antonio Cannata e Federico Laudani nel proprio – ovvero l’azienda di animazione CGI, con la quale erano già stati creati diversi filmati, tra i quali il primo era stato proprio un horror!

A questo punto, quando avevano la storia giusta e le capacità di svilupparla, si è deciso di farlo, e così è nata Stormind Games.

Il tempo di lavorazione medio per ciascuno due titoli è stato di due anni. Con il senno di poi il team cambierebbe tanto, ma sono convinti di aver fatto il meglio che potevano con le risorse a disposizione e dato il contesto.

Dopotutto Stormind Games è nata nel 2016, da allora il team ha fatto tantissima strada e imparato parecchio, sarebbe poco realistico pensare di non essere mai incorsi in errori lungo la via.

Piuttosto che pensare a cosa cambierebbero, il team preferisce analizzare i propri errori (nonché le scelte vincenti) per capire come affrontare le sfide presenti e future!

Stormind Games ha da poco annunciatoun nuovo videogioco: Batora: Lost Haven, la cui uscita è prevista per il 2022.

Si tratta di un action-RPG isometrico con una forte componente narrativa, che ha per protagonista Avril, una ragazza all’apparenza comune, che si trova a dover affrontare un viaggio interplanetario dopo una terribile catastrofe che ha quasi distrutto il suo pianeta.

Il gioco sembra distaccarsi dalle opere precedenti del team ma si tratta solo di una prima impressione; in realtà Batora: Lost Haven, così come i Remothered, rispecchia pienamente i pillar che costituiscono tutti i giochi di Stormind Games.

Tutti i prodotti del team, infatti, devono essere basati su storie intense, con l’obiettivo di creare esperienze atmosferiche, emozionanti e memorabili per i giocatori (oltre che aprire le porte ad eventuali franchise e sequel), e un altro fondamento dei giochi dello studio è il visual style distintivo, per renderli immediatamente riconoscibili agli occhi del pubblico.

Batora per Stormind Games rappresenta sicuramente un’opportunità, ovvero quella di esplorare nuove sfaccettature degli action narrativi, restando però sempre coerenti con sé stessi. Sicuramente il focus sul combat system e sulla progressione del personaggio, tipico degli ARPG, rappresenta l’elemento produttivo nuovo di Batora rispetto ai Remothered.

Stormind Games è nata come azienda internazionale, puntando da subito a questo mercato, senza darsi limiti o confini geografici, nemmeno all’inizio.

Lo stesso Batora: Lost Haven ha come publisher il britannico Team17, uno dei top 5 al mondo per i videogiochi indie premium, con oltre trent’anni di esperienza alle spalle.

Interrogato sul rapporto dello studio con il mercato italiano Antonio Cannata risponde: “All’estero devo dire che godiamo di un’ottima reputazione e veniamo considerati una realtà molto professionale, sia per i prodotti realizzati che per il nostro approccio nelle relazioni.

In Italia abbiamo un bel rapporto con diversi sviluppatori in gamba, e l’Italia non ha mai mancato di premiarci, più volte, sia per i prodotti che realizziamo, sia come azienda. Di questo siamo profondamente orgogliosi: siamo fieri di essere italiani.

Il suggerimento che do ai giovani sviluppatori è quello di imparare da chi ha avuto successo, consci che è molto complicato replicarlo. Inoltre, umiltà, ego da parte, parlare poco e fare tanto.

Non pensate mai di aver finito di imparare, nemmeno per un secondo: continuate sempre a studiare e ponetevi degli obiettivi raggiungibili, costruendo la vostra strada passo dopo passo!”

Il co-fondatore del team prosegue approfondendo che, indipendentemente dal genere, un team alle prime armi (ma anche uno con esperienza) dovrà sempre studiare tantissimo, capire quali sono i giochi giusti da prendere come esempio (sia per le strategie utilizzate che come ispirazione artistica e tecnica) e quelli da evitare assolutamente.

“Poi è chiaro che ci sono mille variabili. Molto dipende dalle esperienze passate, dal contesto, dalla dimensione e affiatamento del team, dai fondi a disposizione, dall’unicità e carisma del prodotto, dal timing, dalla capacità di gestire il progetto nelle varie fasi, dall’eventuale publisher e potrei continuare a citare altre decine di fattori che influenzano la scelta di quale genere approcciare…”

Come sempre nello sviluppo di  videogiochi non esiste una risposta univoca, tutto varia. Non esistono generi facili o difficili a priori. Tutto può essere dimensionato in maniera appropriata, se si è abbastanza creativi per farlo e se si hanno i mezzi necessari.

Per Stormind Games le esperienze passate hanno aiutato tutto il team sotto ogni punto di vista, non c’è una persona che non sia cresciuta tantissimo professionalmente, e anche l’azienda in sé diventa ogni giorno più strutturata e organizzata.

Per quanto riguarda il futuro dello studio, di sicuro punterà molto su Batora, essendo la loro prima IP, e continueranno a lavorare con coerenza, scegliendo sempre progetti che rispecchino i propri pillar e il loro core, ovvero gli action narrativi.

Antonio Cannata conclude: “La nostra strategia è quella di crescere restando sempre fedeli alla nostra identità!”

Si ringrazia Antonio Cannata per l'intervista